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Diabete, Fand: Equità nell’accesso alle cure a livello nazionale, rafforzamento del territorio, integrazione sociosanitaria

Diabetologia Redazione DottNet | 08/04/2024 14:03

Benini: "I diritti delle persone con diabete siano al centro dell’agenda politica. Come chiesto nella lettera dei 14 scienziati, occorre un piano di finanziamento straordinario del Sistema Sanitario"

Equità nell’accesso alle cure a livello nazionale, rafforzamento del territorio, integrazione sociosanitaria: sono queste le parole chiave emerse nel corso della quarantaduesima Assemblea Nazionale di Fand – Associazione italiana diabetici, svoltasi a Rimini dal 5 al 7 aprile. Un’occasione importante per fare il punto sullo stato dell’assistenza alle persone con diabete nel nostro Paese, elaborare proposte e linee di intervento rispetto alle principali criticità, e presentare i nuovi progetti che l’Associazione metterà in campo nei prossimi mesi per rafforzare il proprio impegno a sostegno delle persone con diabete.

Primo punto imprescindibile, sottolineato con forza dal Presidente Fand Emilio Augusto Benini (nella foto), l’equità nell’accesso alle cure. «Sviluppare un sistema in cui l’assistenza e i diritti delle persone con diabete siano garantiti in modo uniforme su tutto il territorio nazionale costituisce un obiettivo prioritario - dichiara il Presidente Benini - Su questo occorre un lavoro comune e sinergico, a partire dal mondo dei pazienti, affinché il tema dell’equità e dell’uguaglianza per tutte le persone con diabete rispetto a trattamento e assistenza, sia posto all’attenzione della politica e sia al centro dell’agenda istituzionale».

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«Accanto a questo occorre uno sviluppo dell’assistenza a livello territoriale - sottolinea il Presidente Fand - Non possiamo sprecare l’occasione unica che il PNRR offre per un rafforzamento del territorio, ovvero per un’assistenza che sia più a misura delle persone con diabete e della loro quotidianità. Penso, in questo quadro, anche all’opportunità di sviluppare sempre più la farmacia dei servizi, con la sua indiscutibile caratteristica di prossimità, come importante valore aggiunto di questo percorso di rafforzamento del territorio che auspichiamo». Un percorso in cui, senza che il territorio vada a depauperare il ruolo dell’ospedale, si attui un’integrazione, con il potenziamento dei centri diabetologici e del loro team, del ruolo dei medici di medicina generale, delle case di comunità e appunto della farmacia dei servizi, provvedendo al contempo a un sistema informatico che sia in grado di supportarla. «Occorre mettere in campo le risorse adeguate al funzionamento del nostro Sistema Sanitario – sottolinea il Presidente Benini – come chiesto autorevolmente in una lettera da quattordici scienziati, fra cui il premio Nobel per la fisica Giorgio Parisi: è impensabile che alla sanità in Italia nel 2025 sia destinato solo il 6,2 per cento del PIL, ovvero molto meno di quell’8 per cento che rappresenta lo standard dei Paesi europei avanzati. Come organizzazione di pazienti invitiamo la politica ad ascoltare l’appello degli scienziati e a provvedere a un piano di finanziamento straordinario del nostro Sistema Sanitario».

«Bisogna, infine, assicurare alle persone con diabete il pieno accesso all’informazione, all’educazione terapeutica, alla sana alimentazione, ai corretti sili di vita, nonché al supporto psicologico – sottolinea il Presidente Benini -, tutelandone i diritti nelle attività quotidiane, per esempio in ambito scolastico, sportivo e, soprattutto, lavorativo. Occorre sviluppare la rete diabetologica sociosanitaria, valorizzando anche il contributo fondamentale del "diabetico guida" nell’ambito del team diabetologico, per esempio nel suo ruolo di "navigator" che accompagna la persona con diabete supportandola in tutto il suo percorso anche da un punto di vista organizzativo». Proprio a questo scopo, Fand ha presentato durante l’Assemblea Nazionale, fra le molte attività messe in campo dall’Associazione, il suo Corso di Diabetico Guida, che, giunto quest’anno alla quarta edizione, si è affermato, lo scorso dicembre, in occasione del Congresso Idf - International diabetes federation, come un riconosciuto modello a livello internazionale. L’edizione di quest’anno si svolgerà da maggio a ottobre, con l’obiettivo di formare figure di "diabetici qualificati", cioè esperti nell’autocontrollo e nella autogestione del diabete e in grado di fornire aiuto e sostegno alle persone con diabete e ai loro familiari. Il corso, rivolto a un massimo di 80 partecipanti, si articola in 11 lezioni ed è realizzato in collaborazione con la scuola di formazione dell’Amd – Associazione medici diabetologi, e con il contributo della Sid – Società italiana di diabetologia. Al centro del corso l’apprendimento di diverse competenze, fra le quali: il sostegno ai pazienti nelle varie attività (scuola, sport, lavoro), contribuendo a chiarire eventuali problematiche che possono insorgere nei vari ambiti; l’educazione a un corretto stile di vita giornaliero (attività fisica); l’informazione su una alimentazione sana ed equilibrata; la formazione su un "corretto" e oculato impiego delle strisce reattive, sull’utilizzazione pratica degli strumenti per la misurazione della glicemia e dei corpi chetonici, sulle modalità di conservazione e trasporto dell’insulina, nonché sull’esatta tecnica di esecuzione della somministrazione dell’insulina e sull’accurata compilazione del diario delle glicemie. Un insieme articolato di competenze quindi, fra le quali non ultima quella a rappresentare, a partire dal proprio comportamento, un esempio per un migliore approccio alla "malattia", in un’ottica di massima integrazione di questa figura nella rete sociosanitaria diabetologica e in una visione proattiva di contributo da parte delle persone con diabete alla risoluzione delle problematiche socioassistenziali.

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